[vc_row contentalign=”default” textcolor=”default” bgcolor=”none” bgimageposition=”fixed”][vc_column width=”1/1″][vc_column_text]
Le Tue Poesie sul web Potrai pubblicare i tuoi versi inviandoli con una e-mail.[/vc_column_text][vc_accordion collapsible=”yes”][vc_accordion_tab title=”I Quaderni di Franzuà una raccolta di poesie di Guido Gerboni”][vc_column_text]I QUADERNI DI FRANZUA’
Mastico : raccolta di versi di Guido Gerboni
2005 Samizdat Edizioni Pescara
proprieta’ dello Spirito
Terra di nessuno,
terra mia,
ci perdiamo in giri sempre piu’ oscuri
Zaffiri di stelle,
tenebre in testa,
scia di cometa,
mi hai reso la vita
mi hai ucciso,
amore della mia infanzia
Farsi di un lunguaggio lisergico,
atto a depurare tracotanze
in diari di insetti volti all’eterno,
imbrattati di giorni.
ho stretto cosi’ forte
che infine solo il mio cuore infranto
in mano mi ritrovo
Vai al sito dell’autore[/vc_column_text][/vc_accordion_tab][vc_accordion_tab title=”Nostalgia di Luciana Piccirilli Profenna”][vc_column_text]la mia nostalgia e’ un sentimento
dolce: e’ il desiderio di ritrovare
nel ricordo le persone amate
e tutto ci che ho smarrito
nel corso degli anni.
Luciana Piccirilli Profenna
Nostalgia
I miei pensieri
volano
sulle piccole onde.
Entrano
in ogni stella
d’argento
che brilla al sole
e trema
nell’acqua chiara.
I ricordi del passato
non sono
scomparsi nel tempo.
Sono qu?r> vivi, reali per me:
sulla riva
mi sorridono
i tuoi occhi d’oro,
i miei figli
nuotano come pesci
si nascondono
sul fondo
per farmi spaventare.
Sugli scogli
anneriti dal tempo
ci siamo
noi due, abbronzati
felici
innamorati nel sole.[/vc_column_text][/vc_accordion_tab][vc_accordion_tab title=”La Mia Libertà di Francamaria Brandimarte”][vc_column_text]LA MIA LIBERTA’
desiderio d’evasione
di
Francamaria Brandimarte
Sto preparando la mia dipartita
non per l’aldila’
per un’altra citta’
piu’ ricca, piu’ nuova,
lontana dal mio passato
lontana dal mio presente
verso la liberta’
verso un’altra identita’[/vc_column_text][/vc_accordion_tab][vc_accordion_tab title=”Sulla Riva dei Nostri Sogni di Iorio Rosanna”][vc_column_text]Sulla Riva dei nostri sogni
E ci ritroviamo ancora qui.
A spianare le rughe,
in mano il silenzio delle nostre solitudini.
A ripassare le dita sull’arpa dei nostri sogni,
a fare il conto su cio’ che abbiamo perso
e cio’ che abbiamo guadagnato,
in questo mattino che sa di primavera.
E ci ritroviamo ancora qui.
Dietro tramonti logori di nostalgia,
a disquisire sul dolceamaro del tempo,
scivolato tra le dita come grani di un rosario.
A parlare della nostra giovinezza.
Era l’eta’ del ballo del mattone, delle illusioni,
dei cuori accesi a rincorrere miraggi e sogni,
ascoltando Elvis senza capire le parole.
E siamo qui come ieri.
A dirci madri, non piu? figlie,
a reggere un passato che non paga,
a chiederci se e’ giusto o se conviene
rinchiudersi nel limbo che lenisce le pene,
dove la coscienza rifiuta il dolore,
le porte del cuore si chiudono a nuovi amori.
O tenrtare di ricacciare i fantasmi,
V I V E R E pur sapendo di morire,
A M A R E pur sapendo di soffrire e
attendere l’alba…
finche’l’ultima stella riaccende il sole,
che illumina,
chiarisce ogni ombra,
dolcemente!
Di Iorio Rosanna[/vc_column_text][/vc_accordion_tab][vc_accordion_tab title=”Valeria di Tina Troiano”][vc_column_text]VALERIA
Tina Troiano
Pescara il 26/01/2006
A mezzogiorno e’ Valeria
trionfo dell’amore sulle forti braccia
a mostrare la sua continuita’.
Quelle mani che hanno accarezzato
il grembo del divenire
ora sorreggono il sorgere della vita.
L’anguida dal doloroso travaglio
sorride fausta al suo bocciolo
e lo rincorre con sguardi di stirpe.
Valeria e’ rosa sull’uscio della sua dimora
e’ occhi di primavera al risveglio
corpo ignudo dalla placenta spogliato
E’ VITA
Tina Troiano Pescara il 26/01/2006[/vc_column_text][/vc_accordion_tab][vc_accordion_tab title=”Arsita di Elisabetta Pulini”][vc_column_text]ARSITA
Elisabetta Pulini
Un omaggio al padre
ARSITA
Nu pugne di case sopra a na culline
e la bella addurmentate ch’ucchiegge da vicine.
Li vigne, l’ulive, l’urte profumate
piene de piante con frutte caricate.
L’animale a lu pascule strette a lu pastore
mezze a lu verde a na macchia di candore.
La gente bone, ospitale e lavoratore
sta pe lu monne con grande decore.
Quest’e’ nu paese che n’se po’ scurda’
c’ha date li natale a nu grande papa’ .
Elisabetta Pulini[/vc_column_text][/vc_accordion_tab][vc_accordion_tab title=”Danza Lenta”][vc_column_text]Questa poesia e’ stata scritta da una adolescente malata ed e’ stata
Inviata dal Prof. Alessandro Cicognani Direttore Unita’ operativa di Pediatria,
Universita’ degli Studi di Bologna,
DANZA LENTA
Hai mai guardato i bambini in un girotondo?
O ascoltato il rumore della pioggia
quando cade a terra?
O seguito mai lo svolazzare
irregolare di una farfalla?
O osservato il sole allo
svanire della notte?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare cos? veloce.
Il tempo e’ breve.
La musica non durer?.
Percorri ogni giorno in volo?
Quando dici “Come stai?”
ascolti la risposta?
Quando la giornata e’ finita
ti stendi sul tuo letto
con centinaia di questioni successive
che ti passano per la testa?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare cosi’ veloce
Il tempo e’ breve.
La musica non durero’.
Hai mai detto a tuo figlio,
“lo faremo domani?”
senza notare nella fretta,
il suo dispiacere?
Mai perso il contatto,
con una buona amicizia
che poi finita perche’
tu non avevi mai avuto tempo
di chiamare e dire “Ciao”?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare cosi’ veloce
Il tempo e’ breve.
La musica non durero’.
Quando corri cosi veloce
per giungere da qualche parte
ti perdi la meta’ del piacere di andarci.
Quando ti preoccupi e corri tutto
il giorno, come un regalo mai aperto . . .
gettato via.
La vita non e’ una corsa.
Prendila piano.
Ascolta la musica.[/vc_column_text][/vc_accordion_tab][vc_accordion_tab title=”Lo Splendore Tra le Distanze di Michela Zanarella”][vc_column_text]inviata da Zanarella Michela il 28/10/2008
LO SPLENDORE TRA LE DISTANZE
Adesso parlano.
Venti arrossati
dall’inverno
ripetono il viola
di una bellissima bufera.
E il cielo sfoglia
le pioggie come pagine
d’ombra pronte a precipitare.
Sono come sempre
in mezzo,
tra il grigiore del tempo
e lo sbadiglio di una nuvola.
Potrei giurare di conoscere
a memoria le voci di ogni stagione,
il commovente suono
delle nevi
l’umile rimbombo del sole
il boccheggiare pallido della nebbia.
Ma mi disfo delle mie certezze
appena un po’ di brina si abbandona
tra le foglie cercando una vecchia quiete.
Lo so, gli anni non sono mai gli stessi
e tutto puo’ cambiare.
Certo, se ora il vento
dice la propria tristezza
anche alle siepi,
mi sento senza privilegi,
una lenza buttata a caso
tra le acque.
Potevo essere lo splendore
tra le distanze,
uno sfrenato silenzio che ancora
continua.
Zanarella Michela[/vc_column_text][/vc_accordion_tab][vc_accordion_tab title=”Dare Senso di Regina Taccone”][vc_column_text]inviata da Taccone Regina il 25/04/2009
DARE SENSO
Hai cercato di metter nello zaino
pane e piccozza, per non stramazzare,
ma e’ una spietata guerra – questa vita –
che tutti, a poco a poco, ingaggia e uccide.
Quale la tua battaglia decisiva?
Saperlo e’ trovar l’Araba fenice:
tentarlo e’ vano ed – ancor piu’ e’ nefasto.
La scelta e’ poca e senza differenze:
se lotti o corri o sei hikikomori,
resti sempre un soldato alla deriva.
Vincere e’ per quel poco che rimane
nella memoria o in animo d’amico.
Una favilla di ricordo vive,
a stento si riaccende e un po’ si salva
solo se ti sei accorto, al parapiglia,
d’un reggimento di FRATELLI ansanti.
E, invece di sperare di salvarti,
magari ti sei perso per fermarti,
ed hai teso una mano per Giustizia
ed hai detto una frase per Amore
ed hai speso il tuo tempo per capire…
Taccone Regina[/vc_column_text][/vc_accordion_tab][vc_accordion_tab title=”Il Vento di Regina Taccone”][vc_column_text]inviata da Taccone Regina il 27/04/2009
IL VENTO
Dovrei amare il vento
solo perche’ e’ stato il Primo amore,
tornado vorticoso che sconquassa.
Potrei amarlo in ricordo del Secondo,
foglia caduta,
portata lentamente assai lontana.
Il vento e’ una vertigine,
e t’innalza e t’abbatte
come un Amante che prende e non vuol dare,
e ti strappa quel fiore dalla mano,
a tradimento della tua fiducia.
Mi dovrebbe piacere
quel vento che ubriaca
come l’amore Vero a cui t’affidi
e dal ramo ti stacca
e ti trascina
con se’ perpetuamente,
l’Amore vero che puo’ naufragare,
se per caso ti porta in alto mare
e, senza cattiveria, t’abbandona.
Vorrei amare quel vento che somiglia
a una piccola brezza Innamorata
a cui t’aggrappi
per fuggire dall’onda che t’inghiotte,
quel refolo incostante
che ti salva e svanisce.
Almeno saprei amarlo quando e’ in poppa,
come’ d’un sentimento Ricambiato
che procede tranquillo e che lusinga,
afflato moderato che sostiene?
No, non so farlo: il vento fa paura!
All’improvviso, e’ raffica feroce,
e’ torbida passione,
e ti conduce la’ dove non vuoi.
Amo l’amore tenero e il sensuale,
il sentimento folle e il corrisposto,
libero o inconfessato,
ma non so dir perche’
m’inquieta il vento:
e’ apprensione, e’ sospetto, e’ batticuore.
Bisognerebbe ravvisar nell’aria
soffio o tifone,
alito o buffo,
turbine o folata,
per godersi il momento che trascorre.
Ma, per quanta destrezza ho negli affetti,
tanto e’ l’impaccio,
nella brutta natura che accappona!
Taccone Regina[/vc_column_text][/vc_accordion_tab][vc_accordion_tab title=”Palinure di Mara Seccia”][vc_column_text]dedicata dalla Poetessa Mara Seccia
il 2/06/2009
alla comitiva in vacanza a Palinuro
T’alasce Palinure ma m’arporte dentre
‘nu pezze di Paradise e mare e ciele,
‘na cascate di fiure abbarbicate a li mure
e viarelle annascunnate tra cente prufume.
T’alasce e mentre l’autobusse corre
su la strada ‘mbusse m? di piogge e m? di sole,
di malincunije, ‘nu ccune, me se struje lu core.
Presidente Pasqualino Paduano,
ti bace li mane pe’ la gentilezze
e la pazienze d’accuntint? pure
lu socie cchi? esigente.
Nche la torte e lu spumante
ci si’ ‘ddulcite l’anime… Preside’, si’ grande!
Chi sc? bbinidette vice Presidente Elisa,
dea di l’abbondanze e di lu surrise.
Dolce, chiunque ti passe vicine,
tra li capille ‘ntriccicate ti ci-appunte
‘nu fiurelline. Gerboni, eterne lazzarone,
quatte quatte ti ci-appenne colorate farfalline.
Grazie pure a te Mario che su lu fujette
scrive richieste e desiderie e nche ‘na canzone,
‘na risate e ‘na parola gentile ci- ard? la vite.
Jurne felice, spensierate, notte tranquille
a durm? sotte a li stelle ‘nu poche sbiadite
e a ‘na luna ‘mpallidite che sceve e se n’arntreve.
E la matine ci-a’svijate lu cante di lu fringuelle
e lu lamente di la tortorelle,
mb? miche ponne sta tutte cuntente!
‘Na lacrime di commozione da la cije me cale
e meno male che all’Assocral la quote so’ virsate!
Addije Palinure, prima o poi forse ci-arvinghe,
se ancore bbone stinghe, pure p’arvid?
lu Faraone milanese nche tante midaje appese,
che s’? fissate nche l’Egitte e a lu Cilente
l’ha riprodotte pizzette pe’ pizzette.
Amici di viagge, amici care, v’abbracce strette
e vi vulesse scrive ‘nu penziere une pe’ une
ma m’? scorte lu foje,
per? vi diche lu bene che ve voje.
W l’amicizia sincere, la solidariet?, l’allegrije,
lu burrache, lu balle ma soprattutte
W L’ASSOCRAL!
Mara Seccia[/vc_column_text][/vc_accordion_tab][vc_accordion_tab title=”Acqua Acqua Acqua di Elena Berchicci”][vc_column_text]ACQUA ACQUA ACQUA
Inviata da Elena Berchicci il 8/07/2009
Sorgente di vita
Fiume di risa
Torrente di sensazioni
Ondata di desiderio
Scroscio di ebbrezza
Vortice di passioni
Acqua sei tu, quando ti schianti
nella mia mente!
Elena Berchicci[/vc_column_text][/vc_accordion_tab][vc_accordion_tab title=”Gocce di Vittorina Castellano”][vc_column_text]GOCCE
Inviata da Vittorina Castellano il 16/12/2009
Bagliori accecanti,
orizzonti inquietanti;
col pensiero smarrito
prostrata sulla sabbia
come un fiore appassito
urlo con rabbia:
Una sola goccia
di tremula rugiada
sulle avide papille.
Una sola goccia
io chiedo.
Una sola goccia di limpida pioggia
sulle aride labbra.
Una sola goccia io chiedo.-
Una goccia,
un’altra goccia,
un’altra ancora.
Una linfa vitale
scorre dentro di me.
Solo sferule salmastre
dai miei occhi attoniti.
Vittorina Castellano[/vc_column_text][/vc_accordion_tab][vc_accordion_tab title=”L’Anne Nove di Vittorina Castellano”][vc_column_text]L’ANNE NOVE
Inviata da Vittorina Castellano il 01/01/2011
Recitata dall’Autrice come dono augurale agli amici presenti al Club Nautico di Pescara, la notte del 31/12/2010, durante il veglione di Capodanno.
Quanti pinziri, bbone e malamente
ti passe pi la mente,
ha state n’anne come tante,
gioje, dulure, spiranze, paure,
cuma Dije ti li manne
ma tu alze lu bicchjire, m’arcummanne
nin ci pinzà a li malanne,
è tutt’ robbe di jire!
Arrive l’anne nove,
è inutile che schippi, tante t’artrove!
Nin si po’ firmà lu tempe che passe
è la vite che scorre
mentre la giuventù t’alasse.
Curreve l’anne
e nu’ appresse a esse
nghe numbò d’affanne.
Ma va cchiu piane, rallente,
facce arpusà lu corpe e la mente!
Però mo statte cuntente,
brindeme a l’amicizie, a l’amore
e a li speranze di nu future mijore.
Mo aveme brindate
e già n’atr’anne ha’ rrivate!
Contatta l’autrice : Vittorina Castellano[/vc_column_text][/vc_accordion_tab][vc_accordion_tab title=”APRI QUESTA PAGINA ED INVIACI I TUOI VERSI”][vc_column_text]Questa pagina e’ tua,
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