LA VITAMINA “K”
Normalmente si cura una ferita attraverso antisettici e cerotti, la vitamina “K” invece forma una sottile parete interna che arresta il processo emorragico.
In genere l’individuo riceve abbastanza di questa vitamina attraverso un’alimentazione varia ed appropriata, per cui nessuna integrazione ? prevista tranne in casi di malattie dove i medicamenti possono ridurre la stessa all’interno dell’organismo e quindi la possibilt? di utilizzarla.
La capacit? di coagulare il sangue ? un fattore importante, infatti se il tasso di vitamina “K” ? troppo basso, il tempo di coagulazione sar? troppo lungo e questo pu? portare delle conseguenze molto serie, anche nel caso di ferite non eccessivamente importanti.
L’organismo pu? assumerla in due modi: da alimenti come spinaci, cavolo verde, cavolfiore, pomodori etc, e per opera dei batteri intestinali o flora che la sintetizzazano cio? la fabbricano all’interno dell’organismo stesso.
E’ una vitamina liposolubile e viene assorbita dagli intestini con i grassi alimentari, passando successivamente al fegato dove compir? il suo delicato lavoro producendo i fattori coagulanti nel plasma sanguigno.
I fattori coagulanti del sangue sono cinque di cui solo uno richiede piccolissime quantit? di vitamina “K”, mentre gli altri quattro sono determinati da proteine.
La vitamina “K” deve poter contare su un fegato efficiente per la sua utilizzazione, altrimenti non si avr? la formazione di protrombina, che ? una proteina presente nel plasma, nella milza e nel midollo osseo. Trasformandosi in trombina, enzima di natura proteica che interviene durante la coagulazione del sangue, la quale a sua volta reagisce alle ferite convertendo il fibrinogeno del sangue in fibrina, cio? una rete proteica che cattura dei corpuscoli sul punto di una ferita permettendo la coagulazione e riparazione dei tessuti. Per cui nel fegato, una malattia come la cirrosi o i vari antagonisti, come i farmaci anticoagulanti, aspirine, antibiotici e sedativi in genere, possono rendere inutile la vitamina, minacciando tutto il corpo, predisponendolo cos? alle emorragie che possono essere osservate anche sotto forma di lividi, che talvolta diventano frequenti. Per l’uso si consiglia vitamina “K” naturale e cio? proveniente da alimenti; inoltre, tenendo conto che ne necessitano delle quantit? relativamente piccole, questa viene normalmente ingerita attraverso la quotidiana alimentazione. La troviamo pure, nelle patate, nei semi di soia, nel tuorlo d’uovo e nel germe di grano.
RIEPILOGO VITAMINA K
IMPORTANZA: Fattore di coagulazione del sangue.
SINTOMI DI CARENZA: Tarda coagulazione del sangue. Emorragie.
FONTI ALIMENTARI PRINCIPALI: Ortaggi verdi, spinaci, cavolo.
Germe di grano, Semi di soia, Fegato di maiale, Tuorlo d?uovo, Pomodori, Patate.
PRINCIPALI ALLEATI: Vitamina A+D; Vitamina E; Proteine.
PRINCIPALI ANTAGONISTI: Antibiotici; Aspirina; Sedativi; Anticoagulanti.
N.B. IL CONTENUTO DI QUESTO ARTICOLO E’ SOLAMENTE INFORMATIVO E NON SOSTITUISCE IL MEDICO. CONSULTARE SEMPRE IL PROPRIO MEDICO O LO SPECIALISTA