Celebrazioni di Gabriele D'Annunzio nel 150 della nascita e il 76 dalla morte

Celebrazioni ed eventi in memoria del nostro grande poeta conterraneo Gabriele D’Annunzio nel 150 della nascita e il 75 dalla morte.
a cura di E.Mancinelli

Il 2013 celebra uno dei maggiori poeti e personaggi italiani, Gabriele d’Annunzio, del quale nel mese di marzo si festeggia sia i 150 anni dalla nascita, avvenuta a Pescara il 12 marzo del 1863 che i 75 dalla morte avvenuta Gardone il 1 marzo del 1938. Tante iniziative celebreranno il Vate, protagonista indiscusso della storia e della letteratura del XIX e del XX secolo, che ha saputo mantenere vivo l’interesse su di sé, grazie alla sterminata e raffinatissima produzione letteraria e alla testimonianza che ha lasciato delle sue azioni e delle sue opere attraverso la donazione agli Italiani del monumento della sua vita: il Vittoriale.
Il calendario delle manifestazioni che lo ricorderanno, sono state anticipate nei giorni scorsi dal presidente della fondazione «Il Vittoriale degli Italiani» Giordano Bruno Guerri,
Il 12 e 13 marzo, in diretta corrispondenza con il giorno natale, si terrà a Pescara un convegno internazionale di studi che si occuperà dello scrittore, dalle poesie giovanili alle prose tarde, della ricezione critica, dell’interprete della modernità, tra moda, cinema e giornalismo, dell’eroe guerriero e del politico innovatore, l’unico italiano – secondo Lenin – capace di fare una vera rivoluzione . Per celebrare in chiave moderna il 150° anniversario della sua nascita, l´artista pescarese Alessio Consorte propone dal 17 febbraio presso il Museo Casa Natale D´Annunzio la mostra fotografica “d´Annunzio & Friends“ giunta alla sua seconda edizione.

Si tratta di un progetto innovativo che intende ripercorrere attraverso istantanee molto suggestive i vari momenti di ispirazione letteraria del personaggio simbolo del Novecento . Interpretazioni contemporanee che si basano sull´estetismo raffinato e decadente che caratterizza la corrente filosofica dannunziana e che ha nel culto della bellezza il suo elemento. Eleganza e sensualità si mescolano in scatti d´autore realizzati nei luoghi dove d’Annunzio ha lasciato traccia della sua vitalità della travolgente passione, dello stile assolutamente anticonformista nell´epoca del perbenismo dilagante.
Le foto hanno la straordinaria capacità di cristallizzare emozioni e cogliere l’anima di un momento, raccontano con la voluttà elegante del bianco e nero o con la spudoratezza del colore, le storie sorprendenti , le atmosfere dei romanzi del Vate: scatti sensuali e raffinati, come le opere cui s’ispira, scenografici e teatrali, come la vita dell’artista che omaggiano. Le foto che Consorte ha raccolto in anni di viaggi e di lavoro sono accompagnate dalle letture dannunziane. Molti gli eventi in programma realizzati dalla fondazione del Vittoriale, il cui museo per l’occasione ha fatto restaurare alcuni dei suoi «pezzi» più pregiati. La passione del Vate per i motori, il volo e la velocità sarà celebrata attraverso la preparazione al Vittoriale del Museo dell’«Automobile femmina», espressione con la quale d’Annunzio stabilì in una lettera a Giovanni Agnelli il sesso dell’automobile ; la dedica a d’Annunzio dell’edizione 2013 delle Mille Miglia, con personalizzazione del percorso in omaggio ai luoghi dannunziani; e, ancora, sorvoli di aerei storici e Frecce Tricolori sul Vittoriale e su Pescara, in omaggio alla sua passione per il volo, e l’istituzione di una tappa gardonese del Giro d’Italia, a ricordare d’Annunzio «uomo sportivo dell’anno», come fu votato nel 1921 dai lettori della Gazzetta dello Sport. Una produzione dannunziana porterà l’intensa vita del Vate su alcuni tra i palcoscenici più prestigiosi d’Italia, fra cui il Teatro Manzoni a Milano, il Festival dell’Anfiteatro del Vittoriale e il D’Annunzio Festival del capoluogo abruzzese. Dal Teatro alla Scala tornerà al Vittoriale, dopo un attento restauro, il pianoforte originale di Liszt per un grande concerto-evento.
E poi un convegno all’Università di Verona e perfino un treno, quello della metropolitana di Brescia che si chiamerà D’Annunzio. Tutti eventi che si aggiungono a quelli che il Vittoriale organizza ogni anno, come il Festival estivo a Pescara e quello di Gardone Riviera, «Tener-a-mente». E ancora una mostra itinerante in una decina di istituti italiani di Cultura, che parte da Atene e si conclude negli Usa, dove il ministero degli Esteri ha inserito i 150 anni del Poeta nell’ambito dell’anno della cultura italiana negli States. Inoltre sarà riproposto il profumo Aqua Nuntia che il Vate aveva creato, e molti prodotti industriali, come il liquore Aurum, le penne Aurora, gli abiti Kiton, alcune creazioni del gioielliere Buccellati e i cremini Fiat della Majani, saranno presenti a tutte le manifestazioni con impressa una dedica a D’Annunzio. Insomma, verrà rinsaldata la relazione di D’Annunzio con grandi marchi, con la cui storia si intrecciò l’eclettico spirito del Poeta (Pineider, Parrozzo, Acqua Amerino), attraverso una serie di azioni, packaging e campagne di comunicazione.
Tra le iniziative culturali ed editoriali, Mondadori pubblicherà il Meridiano del Teatro di D’Annunzio, il saggio Casa D’Annunzio e realizzerà per la prima volta una collana di e-book dedicati all’opera del Vate. Verrà anche prodotto un audio book, in cui alcuni tra i maggiori attori della scena teatrale italiana presteranno voce a d’Annunzio e ad alcuni dei suoi versi più belli. La storica rivista L’Illustrazione Italiana dedicherà al Poeta un numero speciale nel mese di marzo. Giordano Bruno Guerri terrà numerose conferenze multimediali in molte città italiane ed estere. Saranno inoltre patrocinate e promosse giornate di studio in Atenei italiani e stranieri, oltre a due importanti convegni per rafforzare il nuovo impulso allo studio, alla ricerca e all’approfondimento storico-culturale e artistico dell’opera di d’Annunzio, con particolare attenzione alle nuove generazioni. Infine mostre stabili e itineranti verranno organizzate in una grande città italiana e nelle città che hanno aderito al progetto dei gemellaggi dannunziani. La risonanza degli eventi diventerà mondiale con l’allestimento di una mostra all’Università di Tokyo e l’organizzazione di un’esposizione virtuale itinerante nelle principali sedi della cultura italiana nel mondo.
La storiografa Elisabetta Mancinelli, ricorda in questa sua scheda questo grande poeta e scrittore pescarese. Data la complessità dell’uomo e dell’artista, le innumerevoli testimonianze , documenti, opere, gesta la sua ricostruzione storiografica viene divisa in tre parti . Nella prima si parlerà delle origini della famiglia , i genitori , i fratelli la Pescara che lo vide nascere, l’ambiente in cui ebbe il primo contatto con la sua passione : lo scrivere , che gli ispirò le prime accensioni della fantasia e con cui , anche se lontano, mantenne un profondo viscerale legame.
La seconda si tratterà della sua biografia molto articolata e significativa per cercare di meglio comprensione di una delle più appariscenti e singolari espressioni del Decadentismo italiano. Nell’ultima parte si ricorderà la sua vasta produzione dai molteplici generi : poesia lirica, poesia epica, romanzo, novelle, teatro, scritti di critica, cronaca giornalistica, prosa d’arte che testimoniano la sua grande apertura mentale, verso i più svariati campi.

Titolo: Pagina Intera
Descrizione: Biografia di D'Annunzio

UNA BRUTTA PAGINA NELLA NOSTRA STORIA : la fuga del Re e di Badoglio

UNA BRUTTA PAGINA DELLA NOSTRA STORIA : la fuga del re e di Badoglio
a cura di E.Mancinelli

Il maresciallo e senatore Badoglio, diventato capo del governo dopo la drammatica seduta del Gran Consiglio il 25 luglio del 1943 che aveva portato alla caduta del fascismo e all’esautorazione di Mussolini, d’accordo con il re Vittorio Emanuele III, si era adoperato per procurare l’uscita dell’Italia dal conflitto. Ma, mentre incaricava i suoi emissari di avviare le

Titolo: Pagina Intera
Descrizione: la fuga del RE e di Badoglio

Recensione del libro UN DONO PER TE E PER ME

UN DONO PER TE E PER ME
di Giovanna Guardiani
Edizioni Montag

Recensione a cura di E.Mancinelli
“Sono nata in un paese lontano e vi sono rimasta fino all’età di quattro anni, sono tornata una sola volta, durante la mia vita, nella mia terra ornata di fiori, di colori, di festa, per
percepire e toccare le mie origini di donna vagabonda e libera, dolce, romantica, tenera, a volte cruda, d’avventura, da leggere. Una storia sul filo di quei ricordi che è impossibile dimenticare”
Così la scrittrice inizia il suo viaggio ripercorrendo gli avvenimenti della sua esistenza, dall’infanzia all’età adulta ma in modo diverso , puntando cioè i riflettori sui ricordi belli sulle emozioni più intense , le esperienze che le hanno procurato gioia : la bellezza, l’armonia, l’arte, i ricordi . Fin dalle prime pagina la protagonista mostra interesse verso tutto ciò che la circonda, si nutre e vive delle piccole cose che la fanno felice, godendo ogni attimo della semplicità della vita in campagna, vivendo come un gioco l’apprendimento della scrittura e della lettura, imparando ad osservare ed a valutare l’animo umano, le sue debolezze e le sue ricchezze.
L’insegnamento e la maternità diventano ragioni essenziali della sua esistenza .ma anche l’amicizia, che ritiene sia da mantenere viva nutrendola di libertà, di sincerità, di accettazione profonda dell’altro. Un amico sa ascoltare i movimenti dell’anima, non giudica, non critica, ti aiuta a cambiare, a migliorarti. Prendendo spunto da esperienze negative come dipendenza dall’alcool e disturbi psicologici avute dai suoi amici, indirizza il lettore a riflessioni riguardanti l’essenza della vita, il raggiungimento della felicità vera. La bellezza è nel nostro animo, sta a noi saperla donare, usare per cercare di migliorare il nostro mondo.
Vivere è stupendo, basta rispettarne le regole e essere in armonia con l’universo.


Riportiamo uno stralcio del libro “Nonna Cwcilia” tratto dal romanzo “Un dono per me e per te” di Giovanna Guardiani )

NONNA CECILIA

Quando la mia famiglia andò via dalla campagna, mio padre vendette il casolare a due coniugi, il signor Guglielmo e la signora Cecilia. Nacque una bella e duratura amicizia tra la mia famiglia e i due e così, quando volevo, mi rintanavo in quel luogo meraviglioso. Nonna Cecilia, così la chiamavo, rappresentò il mio porto sicuro per tanti anni. Divenni adulta e lei era sempre lì ad accogliermi col suo luminoso sorriso.
Nonna Cecilia lavorava nei campi, ascoltava la terra e la ringraziava. Quando cominciò ad avvertire i primi segnali di un possibile progresso e tutti erano felici di abbandonare la loro condizione di povertà e molti cominciarono a lasciare il paesino, le terre per andare nelle fabbriche, per preparare un mondo migliore, lei diceva: Potrà essere un giorno il mondo migliore se per costruirlo soffochiamo la terra? Come potrà l’uomo un giorno ascoltare la terra, sentire i suoi profumi, i suoi suoni, il suo alito se tutto sarà coperto di cemento? Come potrà avvertire se la terra starà bene o male?
Lei guardava lontano e aveva anche il sospetto che l’animo dell’uomo ne avrebbe sofferto. Qualcosa di prezioso sarebbe morto dentro di lui e anche la terra, forse, si sarebbe ammalata. Nonna Cecilia non era andata a scuola eppure quanta saggezza! Come se l’era costruita non lo so. L’avevo conosciuta così. Si presentava sempre per quella che era. A novant’anni continuava a ripetere: “ Prendetemi per quella che sono con tutte le mie debolezze, la mia stupidaggine, se non ci riuscite, lasciatemi stare, per me va bene lo stesso”.
Per nonna Cecilia prima venivano le persone poi le cose. Non dava mai ordini a nessuno, si muoveva sul sentiero dell’amore e della gioia. Aveva un viso rugoso, ma abbronzatissimo, con due occhietti vivi, vispi, curiosi. Era una bella donna e lo sapeva. Mangiava poco, non si abbuffava, ma ricorreva spesso ai cibi nutrienti. Quante volte l’avevo vista bere l’ovetto fresco e un bicchierino di marsala, mi diceva: “Sai valgono più di una medicina. Era una grande lavoratrice, ma sapeva anche rilassarsi, divertirsi, assaporare le piccole cose”.
Con lei tutto acquistava un fascino particolare. La domenica mattina, quando stavo da lei, ed ero ancora una bambina, passeggiavamo lungo la strada principale del paese e non si limitava a salutare chi incontrava, lo abbracciava, lo stringeva, lo toccava.
Spesso organizzava feste e preparava vari tipi di pietanze. A volte, quando tutti erano seduti attorno a quell’enorme tavolo, lei si alzava e diceva: “Amici miei, figli miei guardate la vita come a una tavola imbandita, assaggiate di tutto e assaporatelo fino in fondo e ora buon appetito!” Col tempo ho capito che era una donna che amava e donava, come tutti del resto, ciò che possedeva. Lei possedeva amore e questo donava, se fosse stata ignorante avrebbe donato la sua ignoranza, se fosse stata chiusa avrebbe donato i suoi pregiudizi.
Quando divenni signorina spesso mi parlava dell’amore, non solo di quello universale che dovrebbe legare tutti gli esseri umani, ma anche di quello che unisce un uomo e una donna. Il suo percorso iniziò con una folgorante passione. Raccontava sempre che una sera andò ad una festa e all’improvviso notò un bellissimo giovanotto alto, ma non c’entrava niente, ripeteva, che era alto, che aveva gli occhi verdi. Era ciò che sprigionava che per lei fu irresistibile e ciò che sprigionava non dipendeva dalle sue parole, non ci aveva ancora parlato, non dipendeva nemmeno dal tatto, non l’aveva ancora toccato e nemmeno dal suo odore non l’aveva ancora annusato. Quell’uomo sprigionava raggi magnetici che la catturarono in un istante e, in quell’istante assistette alla sua metamorfosi: sentì di possedere cervello diverso e soprattutto un sesso diverso. Sentì un fluido percorrere il suo corpo e capì che niente poteva essere sotto controllo, fu pervasa dall’irresistibile desiderio di unire il suo corpo a quello di lui e di fondere le loro anime, le loro cellule interne. Si trattava di un richiamo che veniva da dentro non poteva calmare, attutire niente; era troppo forte ciò che sentiva. Assisteva impotente allo stravolgimento dei suoi sensi.
Quella sera iniziò il suo viaggio e, giorno dopo giorno, scoprì di cosa era capace, cioè di tutto. La passione spazzò paure, limiti, fece in modo che non ci fosse più posto per la ragione e la riempì di emozioni, di sentimenti e la unì al suo uomo e nello stesso tempo al mondo. Era come se tutto il suo essere si fosse impregnato dell’energia del mondo e inevitabilmente anche lei sprigionava energia.
Ascoltandola capivo che la passione non si costruisce, non si programma. Capita e, nell’istante in cui capita, non si è più quella che si è sempre creduto di essere, pur volendo, non si può più essere quella di prima perché si ha a che fare con il rapimento. La passione entra in modo violento, diretto.
Entra senza preavviso.
Un giorno, quell’affascinante giovanotto così come all’improvviso era apparso, scomparve. Sposò una ragazzina di un paese vicino al suo. Nonna Cecilia soffrì molto, ma col tempo capì che la passione non arriva per portare sicurezza, stabilità, arriva proprio per destabilizzare, per togliere l’uomo dalle sue abitudini, certezze e riconnetterlo all’energia dell’universo. In seguito arrivò un altro uomo, quello da sposare.
Gli incontri erano meno surriscaldati, meno esplosivi e scoppiettanti, lasciavano spazio ai progetti, ai desideri da realizzare, a un amore che richiedeva condivisione, affetto, energia diluita nel tempo. L’amore, diceva, va trattato con cura, l’amore a volte richiede anche saggezza, l’amore sempre porta con sé lo struggente desiderio di legare l’altro a sé, bisogna stare molto attenti a legare l’altro. E’ bene legare l’altro con un filo invisibile. L’altro deve avere sempre la certezza che può andare e sentire di voler restare.

Un giorno assistetti alla sua morte, poco prima di morire mi disse: Muoio serena e non solo perché sono arrivata dove la mia anima desiderava arrivare ma anche perché so di aver vissuto.

Presentazione del libro FUGA IN GONNA DI FARFALLE

FUGA IN GONNA DI FARFALLE
dI Maria Luisa Mazzarini
Editore Aletti

Sabato 2 Febbraio 2013 ore 18 “ il libro verrà presentato alla “Librerie Feltrinelli” di Pescara.

La presentazione sarà a cura di Donatella Granchelli:
Relatori:
Prof. Carmelo Pagliarello
Pittrice Miriam Pasquali
Prof.ssa Rita Evangelista
Declamazione a cura dell’Attore Fausto Roncone.

“FUGA in gonna di farfalle “ è una raccolta di versi in cui l ’autrice , protagonista di un ideale percorso di Fiaba: il Desiderio- l ’Allontanamento- la Scoperta ci invita a “fuggire noi stessi , rifiutando comportamenti dannosi alla nostra persona , per ritrovarci spiritualmente liberi e leggeri come farfalle e ricominciare a gustare più consapevolmente tutta la bellezza della Vita”.
Un volo nel Sogno , inteso come mondo di valori insiti nel concetto stesso di esistere , troppo spesso dimenticati, ma che prorompono come emozioni irrinunciabili e “scintillanti fuochi d’artificio” a vivificare il nostro Occhio , ovvero la nostra capacità di vedere”Oltre” lo sguardo grigio e spento del nostro malessere.
MARIA LUISA MAZZARINI è nata ad Umbertide (PG)e vive a Loreto Aprutino (PE) . Ha studiato Lettere Classiche e svolto attività di docenza e di scrittura. Ama l’arte in tutte le sue espressioni , in particolare la Poesia. Per le sue opere poetiche ha ottenuto significativi riconoscimenti in diversi Concorsi Letterari.
Si sono interessati della sua poetica Associazioni Culturali e numerosi Gruppi Letterari , suoi componimenti sono presenti in diverse Antologie. Sempre per la Aletti Editore ha pubblicato la raccolta di versi “E poi soltanto il vento” 2010, ora anche in e-book.
alcune poesie

FUGA
SOGNO
di fuga
in gonna di farfalle,
sulle punte
a spiccare il Volo
fino agli estremi confini
del mio deserto
di LUNA.
Tra effluvi di fiori
e battito d’Ali.
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FIOCCO D’ALTROVE

L’Amore
è fiocco d’Altrove,
neve
che a terra
muore.
Alato
sopravvive
nello spazio infinito
d’un Sogno,
se sai rincorrere
sussurro di Vento.
In quell’Attimo
presente
di libera assenza
l’Incanto
che sempre hai cercato
e vorrai rincontrare.
Era l’ Amore.
Primavera,
vita che si rinnova.
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VENTAGLIO

I Canti del mattino
mi risvegliano un corpo
docile
all’invito dell’Anima
ad alzarsi leggiadro
per nuovo cammino
di Cielo,
vivendo la Fiaba
di un altro giorno di Sole
e il mistero della notte
al chiaro di Luna.
Un bianco Ventaglio
veneziano
tra gli Occhi e la mia mano.
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VERSI COME FIORI

Cime di cipressi
immortali
nella Luce
di Stelle e di lampioni
d’un puro crepuscolo
d’inverno
indicano
lungo cammino
di Viale
fin dove
Canto di Versi
come fiori
profumerà magica Notte
preludio
d’Alba nuova.

Maria Luisa Mazzarini
da FUGA in gonna di farfalle, Aletti Editore, 2012
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