La Torre di Cerrano : una sentinella a guardia del mare

LA TORRE DI CERRANO : UNA SENTINELLA A GUARDIA DEL MARE
a cura di E.Mancinelli
La torre di Cerrano, situata a poca distanza dall’abitato di Pineto a ridosso del confine con Silvi, rappresenta il più imponente dei fortilizi costieri rimasti in Abruzzo.

Titolo: Pagina Intera
Descrizione: Cerrano

Il Lunedi di Pasqua

IL LUNEDI’ DI PASQUA
A cura di Elisabetta Mancinelli

Il lunedì di Pasqua viene definito popolarmente pasquetta o lunedì in Albis . Questo denominativo deriva dal fatto che nei primi tempi la Chiesa amministrava il battesimo durante la notte di Pasqua, ed i battezzandi indossavano una tunica bianca che portavano poi per tutta la settimana successiva, fino alla prima domenica dopo Pasqua, detta perciò “domenica in cui si depongono le vesti bianche” (“in albis depositis”).
Nel calendario luterano, l’equivalente della domenica in albis è il “Quasimodogeniti”.
L’altro appellativo “lunedì dell’angelo” prende il nome dal fatto che in questo giorno si ricorda l’incontro dell’angelo con le donne giunte al sepolcro.

Il Vangelo racconta infatti che Maria di Magdala, madre di Giacomo, Giuseppe e Salome andarono al sepolcro, dove Gesù era stato sepolto, con degli olii aromatici per imbalsamare il corpo di Gesù.
Trovarono il grande masso che chiudeva l’accesso alla tomba spostato; le tre donne smarrite e preoccupate cercavano di capire cosa fosse successo, quando apparve loro un angelo che disse:
“Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui! è risorto come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto” . E aggiunse: “Ora andate ad annunciare questa notizia agli Apostoli”, e si precipitarono a raccontare l’accaduto agli altri.

STORIA CIVILE

Il lunedì di Pasqua è un giorno festivo, introdotto dallo Stato italiano nel dopoguerra, ed è stato creato per allungare la festa della Pasqua, così come è avvenuto per il 26 dicembre, indomani del Natale.

STORIA DELLA TRADIZIONE DEL PIC NIC

Il lunedì dell’Angelo anche in Abruzzo come in tutta Italia è un giorno di festa che generalmente si trascorre insieme a parenti o amici con una tradizionale gita o scampagnata, pic-nic sull’erba e attività all’aperto.
Una interpretazione di questa tradizione potrebbe essere che si voglia ricordare i discepoli diretti ad Emmaus. Infatti, lo stesso giorno della Resurrezione, Gesù appare a due discepoli in cammino verso Emmaus a pochi chilometri da Gerusalemme: per ricordare quel viaggio dei due discepoli si trascorrerebbe il giorno di Pasquetta facendo una passeggiata o una scampagnata “fuori le mura” o “fuori porta”

LA PASQUETTA IN ABRUZZO : PROPOSTE

Pasqua e Pasquetta alla scoperta della natura” è una delle proposte del Parco Nazionale d’Abruzzo. In programma escursioni tra le ultime nevi e i primi colori della primavera o sulle tracce degli animali dei boschi.
La Val Fondillo l’acqua, gli alberi e gli animali del parco (domani 9-12.30);
Passeggiate all’Albero Solo per ammirare uno dei panorami più belli del Parco e alla via di Decontra un balcone sulla Camosciara (domani 9-12.30).
Una giornata all’aria aperta nel parco marino, lungo la pineta, in spiaggia, fino in cima a Torre Cerrano organizzata dall’Area marina protetta Torre del Cerrano per una pasquetta immersi nel verde e nella storia. Le Guide del Cerrano porteranno il gruppo dalla stazione ferroviaria di Pineto-Atri, dove l’appuntamento per la partenza è alle ore 9, verso Parco Filiani, poi lungo la Pineta storica apprezzando la bellezze delle dune protette fino a Torre Cerrano. Alle 11.30 chi vuole può unirsi al gruppo qui per seguire la parte più intensa della vista: il Giardino Mediterraneo, il Museo del Mare, la Torre … fino in cima. Info: info@torredelcerrano.it, Mario, 320 8143692.
PIC NIC ALL’EREMO DI SAN DOMENICO.
Il Lunedi’ dell’Angelo è usanza che gli abitanti di Villalago, paese vicino Scanno, scendano a piedi per raggiungere l’eremo di San Domenico come atto di devozione dove poi si fermano per il tradizionale pic-nic di Pasquetta. La festa del lunedì di Pasqua coincide con quella della Traslazione delle reliquie del Santo. Si tratta di un’usanza che per secoli ha accomunato vecchie e nuove generazioni di villalaghesi. Nel corso della scampagnata si consumano poi i tipici prodotti pasquali, dai salumi ai formaggi alla pizza di Pasqua.
MUSEI APERTI. Domenica 31 marzo e lunedì 1 aprile tutti i musei statali, le aree archeologiche e i monumenti saranno aperti al pubblico al fine di consentire la riscoperta delle ricchezze del nostro patrimonio culturale. Ecco l’elenco dei musei, delle aree e dei parchi archeologici statali che resteranno aperti
Museo d’Arte sacra della Marsica, Celano (AQ) 10 – 18.30; Area Archeologica di Amiternum, L’Aquila: 9 – 19.30 ; Area archeologica di Alba Fucens, Massa d’Albe (Aq): 9 – 19.30; Badia di Santo Spirito al Morrone, Sulmona (Aq): 14 – 20; Museo archeologico nazionale La Civitella, Chieti: 9 – 19.30; Museo archeologico nazionale d’Abruzzo, Chieti: 9 – 19.30; Parco Archeologico di Iuvanum Montenerodomo (Ch): 9 – 19.30; Abbazia San Clemente a Casauria, Castiglione a Casauria (Pe): 8 -17.30; Museo nazionale Casa natale Gabriele D’Annunzio, Pescara: 9- 14; Museo archeologico nazionale d’Abruzzo Campli 9 – 19.30:

A cura di Elisabetta Mancinelli email mancinelli elisabetta@gmail.com

MAFALDA DI SAVOIA : IL CORAGGIO DI UNA PRINCIPESSA

MAFALDA DI SAVOIA : IL CORAGGIO DI UNA PRINCIPESSA
a cura di .Mancinelli
Mite, intelligente e colta, sposa e madre esemplare, di grande fede cattolica, sempre pronta alla carità per i più bisognosi e disagiati , la principessa Mafalda di Savoia fu donna coraggiosa e rappresenta una vittima sacrificata sull’altare degli olocausti perpetrati in una guerra dove l’odio ha espresso le sue più turpi facce.

Titolo: Pagina Intera
Descrizione: il coraggio di una Principessa

Il 12 marzo 1863 alle 5,30 del mattino nasceva D'Annunzio !!

LA NASCITA DI GABRIELE D’ANNUNZIO
Come è testimoniato dall’estratto di nascita, Gabriele D’Annunzio venne alla luce 150 orsono il 12 marzo alle 5,30 del mattino. La vita nel paese di Pescara e nella famiglia D’annunzio, si svolgeva tranquillamente in una monotona serenità.
Ma la nascita di ogni grande uomo e sempre accompagnata da avvenimenti misteriosi e circostanze allegoriche e da particolari a volte eccezionali in quanto assumono in seguito valore illuminante. Al di là delle leggende nel caso del Poeta,ci fu un episodio che ha una sua delicata importanza sia per la storicità del fatto sia perché originato dall’ “amore divinante “ della madre. La fedele custode di casa D’annunzio “la serva ammirabile” : Marietta Camerlengo, ha testimoniato, nei suoi frequenti racconti che il bambino, dopo le cure della levatrice Angeladea Mungo, fu offerto al primo tenerissimo abbraccio della madre che in un impeto di commozione apostrofò la sua creatura con queste profetiche parole augurali “ Figlio mio sei nato di marzo e di venerdì chi sa che grandi cose tu dovrai fare nella vita!” .Con questa benedizione e sotto una pioggia di piastre d’argento, che, secondo l’usanza venivano deposte tra le fasce dal nonno, Gabriele dormì il suo primo sonno nella quinta stanza della casa. Nei giorni seguenti furono compiute le cerimonie di rito : la registrazione allo Stato civile del Municipio e il battesimo alla parrocchia di San Cetteo. Gli fu dato il nome di Gabriele dal nonno Don Antonio probabilmente in omaggio ad un suo fratello perito in mare. Ma alla sua nascita il poeta volle dare un sapore leggendario trasfigurando questo evento e attribuendogli un sapore leggendario e romantico . Nel 1894, in una nota autobiografica sulla “Revue de Paris” premessa alla traduzione del Piacere così descrive la sua venuta al mondo “ Io sono nato nel 1864 , a bordo del brigantino Irene , nelle acque dell’Adriatico, questa natività marina ha influito sul mio spirito. Il mare è infatti la mia passione più profonda: mi attira come una patria”. Né in diversa maniera, stando alle testimonianze di donna Luisa e Marietta, dovrebbe essere intesa anche l’altra affermazione del Poeta con cui inizia il Libro Segreto riguardo al “mistero della mia nascita” : “ Nel nascere io fui come imbavagliato dalla morte: sicchè non diedi grido. Né pavrei potuto trarre il primo respiro se mani esperte e pronte non avessero rotto e lacerato quella sorta di tonica spegnitrice”. Secondo il racconto della madre Tutto si svolse invece in modo sereno. Il piccolo Gabriele nacque calvo , piccolo e sanissimo, i capelli che nella adolescenza divennero folti e mossi , spuntarono nelle settimane seguenti. Don Francesco fece le cose alla grande, spalancò le porte di casa a tutta Pescara , corsero barili di vino e abbondanti sfornate di dolciumi casarecci da Flaiano, come si conveniva al tanto atteso erede maschio d’una delle più benestanti ed influenti famiglie del paese.

Ricostruzione storiografica di Elisabetta Mancinelli email: mancinelli elisabetta@gmail.com