Recensione di Mandami una farfalla di Alessio Masciulli
Edizioni Falco
pag 236
prezzo di copertina 17 euro
Mandami una farfalla” è il prosieguo del romanzo “Credevo bastasse amare”, dove l’autore, Alessio Masciulli, racconta una storia vera accaduta a Cugnoli (Pe) sei anni fa, un incidente stradale che ha tolto la vita alla sua ragazza di 25 anni, Silvia Luciani, dopo 11 anni trascorsi insieme. Un mese dopo si sarebbe laureata in psicologia con una tesi proprio sullottimismo e sul suo potere terapeutico nei bambini, non arrivando però mai al coronamento dei suoi progetti.
Della storia di Silvia allepoca se ne parlò molto perché luniversità di Chieti, nonostante lei avesse superato tutti gli esami tranne la discussione della tesi, si rifiutò di concederle la laurea per un cavillo burocratico costringendo la madre a presentare una pergamena fatta in casa da far firmare alla commissione, come ricordo dei sacrifici della figlia.
“Credevo bastasse amare” racconta ogni dettaglio, ogni momento della vita, della morte e dei giorni senza lei. Racconta come ci si ritrova soli e senza futuro da un giorno allaltro, come uno stupido incidente stradale causato da una bravata di gioventù di chi era alla guida, possa infrangere i sogni di una ragazza che si affaccia al mondo.
Il libro è stato portato nelle scuole, nelle università, in molte librerie italiane e nei luoghi dove poter arrivare il più possibile vicino ai ragazzi con un messaggio di amore per la vita e attenzione verso i pericoli della strada.
“Mandami una farfalla” riprende la narrazione di questa storia partendo dagli anni della solitudine e passando attraverso l’incontro di ragazze conosciute per caso su internet, tocca il tema dei social-network per marcare la loro colpa nel raffreddare i contatti umani. (continua…)
Ogni storia è caratterizzata dall’arrivo di una farfalla che, come un segno di speranza, giunge puntuale quando qualcosa prende la piega sbagliata. Il protagonista tramite una serie di coincidenze sfiora la vita di persone a lui finora sconosciute e si immerge nei loro racconti cercando di portare ottimismo e voglia di rinascita. Il suo sogno di diventare scrittore e le difficoltà che incontra nel suo cammino legano come un filo conduttore tutta la narrazione e anche quando per un’assurda circostanza incontra la nonna di una bimba di soli 8 anni in coma in ospedale per una caduta in bici, lui non si tira indietro per portare la sua farfalla anche a lei, raccontando la favola del suo primo libro proprio a quella bambina e anche in quel caso lei farà il suo dovere. Poi c’è Claudia, una ragazza per anni violentata dal padre che non ha mai avuto il coraggio di confessare il suo dramma a nessuno e una sera in un pub si apre al protagonista con il suo racconto sul quale un altro segno dal cielo scriverà il lieto fine. Anche quando arriverà Francesca, 45 anni, con la sua passione e voglia di sentirsi ancora amata un’altra farfalla metterà le cose a posto evitando il peggio. Dice l’autore: “Con questo libro ho voluto scrivere della mia rinascita, della positività, del coraggio, della voglia di rialzarsi sempre. Ogni storia finisce bene e tra i personaggi femminili alla fine, in un modo del tutto casuale e impensabile, ne arriva una che cambierà ancora di nuovo tutto. L’amore riesplode e la forza della vita torna a far sentire la sua incessante presenza.”
Il lettore viene preso per mano come fosse lui stesso il protagonista, gli vengono poste delle domande, gli vengono chiesti dei consigli, sarà lui stesso ad essere il centro di tutto. Leggere questo libro è come passeggiare in un bosco e aver e la sensazione di diventare leggeri come una foglia.
Un libro semplice, un libro che mette voglia di rimettersi in gioco.
Dice ancora l’autore: “sono stato ferito dalla vita, quando è morta la mia ragazza ho perso tutto e mi sono trovato a scegliere se vivere ancora o morire con lei. Ho scelto di vivere e il giorno dopo il suo funerale ho iniziato a scrivere. Ora sono pronto per lottare ancora inseguendo i miei sogni.”