Questa malattia consiste nel restringimento piu’ o meno importante della
via d’uscita del sangue dal ventricolo sinistro. Questo restringimento di
puo’ localizzare sotto la valvola aortica (stenosi sottovalvolare 1 in fig.)
sulla valvola (stenosi valvolare 2 in fig.) o sopra la valvola ( stenosi sopravalvolare
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Sono cardiopatie fortunatamente rarissime nella forma isolata e che spesso danno disturbi solo nel bambino piu’ grandicello. 5ia che si tratti di stenosi che di insufficienza valvolare, il pericolo maggiore e’ costituito dall’ingrandimento dell’atrio sinistro (che puo’ causare fibrillazione atriale e/o embolie sistemiche) e dall’ipertensione polmonare.
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Fortunatamente e’ una cardiopatia abbastanza rara. Si tratta di una malformazione della valvola tricuspide con inserzione molto bassa nel ventricolo destro.
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Si tratta di malformazioni piuttosto rare in cui le vene polmonari invece di congiungersi all’atrio sinistro in numero variabile da uno a tutte e quattro vanno a sboccare nell’atrio destro in diverse sedi ( talora direttamente, talora attraverso il seno venoso coronarico o le vene cave – vedi figure -)
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La presenza di un “buco” nel setto che separa i due ventricoli del cuore è legata a un difetto di sviluppo dell’embrione, ed è sempre una evenienza patologica, tanto più grave, quanto maggiori sono le dimensioni del difetto.
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La persistenza di una piccola comunicazione tra i due atri per qualche tempo dopo la nascita, nel cuore normale (forame ovale pervio o beante), è ben tollerata e senza conseguenze, in quanto un meccanismo a valvola impedisce il passaggio del sangue in modo significativo
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Durante lo sviluppo del feto, nei primi mesi di gravidanza, gli abbozzi di quelli che diverranno i vasi sanguigni definitivi sono molto differenti dall’anatomia normale del neonato.
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Consiste in un restringimento della principale arteria dell’organismo, restringimento che si sviluppa durante la vita intrauterina, per lo piu’ nel tratto detto giunzionale”, dove cioe’ vi e’ la comunicazione con l’arteria polmanare costituita dal dotto di Botallo.
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